L’istinto offeso

 

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“Negare collera e sofferenza non funziona. Non è psicologicamente salutare neutralizzare la collera per non sentirla, non sollecitando quindi evoluzione e cambiamento. L’istinto offeso deve essere ripristinato stabilendo e facendo rispettare confini ben precisi e dando risposte ferme e, se possibile, generose, ma sempre fondate.

L’offesa o l’irritazione, che naturalmente sentiamo per vari aspetti della vita e della cultura, sono esacerbati da ripetute mancanze di rispetto, dai tormenti, dalle negligenze, o dalla forte ambiguità di cui siamo stati vittime nell’infanzia. Possiamo quasi ricostruire le ferite dell’infanzia osservando attentamente che cosa scatena la collera dell’adulto. E’ accaduto chissà che cosa alla speranza. E dietro alla perdita della speranza di solito c’è la collera; dietro la collera, il dolore; dietro al dolore, di solito una qualche tortura, talvolta recente, più spesso antica.

Nutrendo la collera, ovvero la conseguenza del trauma, invece di ricercare per essa delle soluzioni, di scoprire che cosa l’ha causata, che cosa possiamo fare, ci chiudiamo in una stanza piena di collera per il resto dei nostri giorni. Non è il modo di vivere, neanche a intermittenza. C’è una vita al di là della collera sconsiderata.

Arrivano momenti però in cui diventa d’obbligo liberare una rabbia che scuote i cieli. Esiste un momento in cui bisogna dar fuoco alle polveri. In risposta a un’offesa grave, contro l’anima o lo spirito. Prima bisogna provare con tutte le altre strade ragionevoli per ottenere un cambiamento, ma se non portano a nulla, allora occorre scegliere il momento giusto. Arriva il momento in cui mostrare i denti, difendere il territorio, e dire: “I limiti sono stati raggiunti e non è possibile valicarli. Il caprone non deve andare oltre. E, aspetta, ho qualcosa da dirti, le cose devono decisamente cambiare”. Clarissa Pinkola Estés

“L’odio è il contrario dell’Amore, l’inverso della Legge di Creazione. E’ contrario all’insieme dell’ordine Divino e un rinnegamento del Creatore. Conduce ad azioni e pensieri che sono opposti all’Unità e contrari a quelli che detterebbe l’Amore.

Se la crudeltà e l’odio ci sbarrano la strada del progresso, ricordiamoci che l’Amore è il fondamento della Creazione, che in ogni essere vivente vi è del buono e che il migliore tra noi ha sempre un po’ di male in sé.”  Edward Bach


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Holly, il fiore dell’Agrifoglio, è da sempre utilizzato a Natale come simbolo della rinascita dell’amore nel nostro cuore. E’ indicato per i sentimenti di collera, ira, odio, invidia, gelosia.  Nello stato Holly negativo si va facilmente in collera e si reagisce in modo brusco e aggressivo. Si teme di essere raggirato.

Il cuore è indurito e i sentimenti avvelenati.  Spesso ciò  è dovuto ad una ferita emotiva ricevuta nella prima infanzia. Holly ci aiuta a vivere in uno stato di amore, bellezza e appagamento, in cui ci si sente tutt’uno con il mondo. Aiuta a vivere nell’armonia interiore e ad irradiare benessere e gioia.

 

There is 1 comment.

  1. Purtroppo i traumi dell infanzia si ripercuotono poi nella vita adulta e non e facile cambiare se x tutta la tua vita hai vissuto in un modo o ti hanno visto come la pecora nera dar un impressione diversa di te stessa quando tu in primis a volte fai fatica a crederci di poter esser migliore…e dai tt la colpa, un odio represso a tt quelli che x primi dovevano sostenerti ,e invece poi….

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