Tempo di recupero

“Il ‘deve’ è una delle maledizioni con cui l’uomo è stato battezzato.” Georg Büchner

Ogni giorno siamo prigionieri degli obblighi di una routine infinita e riusciamo a fatica a ritagliarci un po’ di  tempo solo per noi.

Pretendere di essere una fonte inesauribile per gli altri e faticare a lungo senza tregua può rappresentare un costo troppo alto di tempo ed energia personale.

Esserci per tutti, a qualsiasi ora del giorno, comporta una fatica e uno spreco di energia molto alto che a lungo andare può portare a problemi fisici ed emotivi anche gravi.

Non si fa torto a nessuno decidendo ogni tanto di staccare i contatti col resto del mondo e affermando: “in questi giorni non ci sono per nessuno, solo per me stesso”.

Regalarsi del tempo, ascoltarsi, staccare i contatti col mondo anche solo spegnendo il cellulare, trovare uno spazio dove rifugiarci darà via libera alla nostra guarigione emotiva.

Prendere contatto con le nostre radici ci porterà nutrimento e aiuterà a recuperare il naturale istinto di sopravvivenza, che decide quale è il limite da non oltrepassare.

Anche nelle discipline sportive il tempo di recupero è uno dei parametri principali dell’allenamento.

Il riposo è l’ingrediente più importante del recupero, mentre riposiamo il nostro corpo ricostruisce i nostri tessuti e li adatta agli stimoli ricevuti.

 “La buona novella è che possiamo apportare le necessarie correzioni e tornare nuovamente ai nostri cicli naturali. Con l’amore e l’attenzione alle nostre stagioni naturali, proteggiamo la nostra esistenza, non la lasciamo trascinare in un ritmo altrui, in una danza altrui, in una fame altrui.” Clarissa Pinkola Estés

Quando la stanchezza si fa sentire e non abbiamo più l’energia per portare avanti i nostri progetti è arrivato il momento di fermarsi e ritrovare “la nostra pelle”.

E’ meglio insegnare a quanti ci circondano che non li abbandoniamo e che dopo il recupero staremo meglio. Non importa come passeremo il tempo del recupero, ma essenziale sarà ciò che ci potrà rinvigorire e riportare in equilibrio.

Oak è il fiore della Quercia e il Fiore di Bach della Forza e della Tenacia.

L’eccesso di lavoro e il conseguente abuso delle proprie risorse fisiche è una caratteristica molto comune alle persone Oak la cui naturale reazione sarebbe quella di ignorare i segnali di stanchezza. Il rimedio aiuta a ristabilire il loro innato vigore ma comprendendo la necessità di riposare.

La descrizione del Dr Bach:

“Per coloro che lottano e si battono con forza per guarire o per svolgere il loro lavoro. Tenteranno una cosa dopo l’altra benché il loro caso possa sembrare privo di speranza. Continueranno a combattere. Sono insoddisfatti di sè stessi se una malattia interferisce con i loro doveri o con la possibilità di aiutare gli altri. Sono persone coraggiose che sanno far fronte a grosse difficoltà senza perdere la speranza né diminuire lo sforzo.”

“Cosa sono 7 minuti davanti all’ipotesi di rimanere senza un lavoro?”

“Se non abbiamo ogni giorno un piano di sopravvivenza, siamo condannati a navigare eternamente alla deriva.” Benjamin Franklin

“Ci trasformiamo in quello che siamo solo a partire dal rifiuto totale e profondo di quello che gli altri hanno fatto di noi.” Jean-Paul Sartre

“Non fare mai nulla per il senso del dovere, di responsabilità o perché qualcuno si aspetta che tu lo faccia. Io insegno una sola responsabilità: quella verso se stessi. Tutte le altre seguiranno da sole, senza che tu debba fare alcuno sforzo. E quando le cose accadono senza sforzo, possiedono un’incredibile bellezza.” Osho,

“Il riposo è il condimento che rende dolce il lavoro.” Plutarco

 

There are 4 comments.

  1. Nini mia, se si parla di oak i messaggi arrivano sempre con delicatezza e con forza. Grazie sempre!

  2. Che bei concetti metti in fila, cara.
    Sei bravissima.

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