“Dopo un grande dolore viene un senso solenne,
Stanno composti i nervi,
Come tombe.” Emily Dickinson
Congelare o anestetizzare le emozioni,
negare i propri bisogni di conforto e accudimento, far prevalere la razionalità e pensare di non avere bisogno di nessuno,
sono alcuni aspetti di una strategia di sopravvivenza.
Avere sperimentato troppa sofferenza soprattutto nell’infanzia può portare a mantenere le distanze in modo da non sentire più nulla e nascondere a se stessi e agli altri ansia, rabbia, sconforto.
“Per un verso le esperienze che una persona ha fatto, specialmente nell’infanzia, determinano le sue aspettative di trovare o mantenere in seguito una sua base sicura personale, e anche la misura in cui sarà capace di stabilire e mantenere un rapporto gratificante. “
John Bowlby
Genitori abbandonici o molto freddi, che si mostrano irritati dalle debolezze dei figli e con i quali le manifestazioni di affetto vengono banalizzate o ridicolizzate, trasmettono una sensazione di non valere come persone e creano uno stile di attaccamento evitante, dando l’idea di essere pronti da un momento all’altro a interrompere la relazione e negare il loro affetto.
L’intento di alcuni genitori convinti di fare del bene ai propri figli, di crescerli indipendenti e autonomi e di prepararli alla durezza della vita, rende al contrario i figli sofferenti e convinti di essere sbagliati.
“Come se il cuore fosse congelato, come se si vivesse dietro una parete di vetro.”
B. Van der Kolk
Non sentire, distaccarsi emotivamente da quello che ci sta accadendo intorno per impedire di collassare di fronte al panico che segue il trauma:
in un passato lontano questa corazza può essere stata l’unico vero alleato.
Chi è stato traumatizzato ha difficoltà a percepire ciò che sta accadendo nel proprio corpo, la “paralisi psichica” o “anestesia emotiva” impedisce di provare piacere e gioia anche verso le cose che potrebbero rendere felici.
Scongelarsi e rinascere è possibile anche se il processo può richiedere molto tempo, per risvegliarsi e riscoprire il proprio potenziale emotivo e
per accedere alla sorgente di energia congelata che ci appartiene.
“Ogni rosa è preda dell’inverno.”
Rumi
Star Of Bethlehem – Image courtesy of The Bach Centre
Star of Bethelehem è il Fiore del Conforto.
Bach lo definiva “il rimedio consolatore dell’anima” capace di alleviare le sofferenze.
Il rimedio è indicato per tutti i traumi, anche a distanza di tempo, scioglie il trauma e riporta vitalità.
La descrizione del Dr Bach:
“Per coloro che sono in grande pena per accadimenti che li fanno soffrire ancora. Il trauma causato da brutte notizie, la perdita di una persona cara, lo spavento dopo un incidente e così via. Questo rimedio porta conforto a chi, per un certo periodo, non trova consolazione.”
“Lei è mai stato innamorato?
Mi dev’essere successo…” Un cuore in inverno
“Una parola gentile può riscaldare tre mesi invernali.”
Proverbio giapponese
“Il cuore irrigidito chiede se proprio lui ha sopportato,
o se fu ieri, o secoli fa.” Emily Dickinson
“L’inverno: crudele come la morte, e affamato come la tomba.”
James Thompson
There are 4 comments.
Maddalena leggo tutto questo ed è come essere a casa…
Delicato e al tempo stesso scuote qualcosa dentro, forse il cuore…
Grazie davvero emozionante leggere.
Complimenti.
In reply to Mariella
Grazie Mariella! E che dire del dott.Bach! Ha trovato il rimedio che consola l’Anima e scalda il cuore…
Grazie Maddalena
Tu scaldi i cuori con grazia e rispetto
In reply to Anna
Grazie Anna😊 commento che scalda il mio cuore 💕