Burnout

“Non è esattamente il fatto che una persona o una cosa siano giuste o sbagliate a provocare il furto, ma il costo che rappresentano per noi. Quel che ci costano in tempo, energia, osservazione, attenzione, cure, presenza, insegnamento, addestramento.” Clarissa Pinkola Estés

Lavorare duramente viene visto da molti come la strada verso il successo, ma un eccessivo carico di lavoro è alla base di molti problemi emotivi e fisici, Nessuna malattia si presenta all’improvviso, ma si sviluppa a poco a poco e invia molti segnali prima di manifestarsi.

Il corpo lancia segnali di affaticamento e la cosa più saggia è dedicargli la giusta attenzione.

Il termine “burnout” si può tradurre come “bruciato”, “scoppiato”, “esaurito”. E’ stato usato per la prima volta nel 1930, nel mondo dello sport, per indicare l’incapacità di un atleta dopo alcuni successi di mantenere risultati simili a quelli acquisiti.

Le persone maggiormente a rischio, sono quelle che tendono a controllare e programmare tutto senza lasciare tempo per se stesse e quelle che sono maggiormente esposte allo stress a causa del tipo di lavoro o di ambiente.

“Nessuno può emanare un archetipo continuamente. Soltanto l’archetipo può sopportare proiezioni come sempre-in-grado, sempre pronta a dare tutto, eternamente energica.” Clarissa Pinkola Estés

L’esaurimento psicofisico dipende in gran parte dal modo con il quale affrontiamo la vita.  Se programmiamo la nostra vita senza tenere in alcun conto delle variazioni delle stagioni,  del clima, e soprattutto del  nostro stato interiore, più ne saremo esposti.

Anche perdere il senso delle proporzioni e vivere con troppa intensità e passione il lavoro, le relazioni, i progetti, può esaurire la scorta di energia personale.

Tutti hanno bisogno di una pausa per recuperare la forza.

Dopo aver portato a termine lunghe fatiche viene il momento in cui l’energia invecchia, cade, non riesce a proseguire.

La presunzione della forza eterna è un errore.

Limitare gli stimoli e attenersi a uno stile di vita semplice e ritirato, permette il ripristino dell’equilibrio interno.

Ciò che serve è pace, quiete, serenità, dare spazio a momenti di svago e riscoprire il piacere proprio come fanno I bambini.

 

Olive è il Fiore di Bach della rigenerazione.

E’ indicato per la sensazione di sfinimento in tutti gli stati di esaurimento, stanchezza, affaticamento, superlavoro, stress psicofisico. Il rimedio si dimostra utile per coloro che si sentono sfiniti da compiti gravosi, che hanno esaurito le riserve di energia e che hanno voglia di rigenerarsi completamente.

 

“Puoi avere il tecnico migliore, lo stipendio più alto e tutti gli stimoli di questo mondo, ma quando sei al limite della fatica sono solo le tue doti ad aiutarti.” Marco Pantani

 

“La fatica perseverante e la continua applicazione sono il cibo del mio spirito; quando comincerò a riposare e a rallentare il mio lavoro, allora cesserò anche di vivere.” Francesco Petrarca

“La bicicletta insegna cos’è la fatica, cosa significa salire e scendere – non solo dalle montagne, ma anche nelle fortune e nei dispiaceri – insegna a vivere. Il ciclismo è un lungo viaggio alla ricerca di se stessi.”  Ivan Basso

 

 “C’è in me quello che si trova in molti uomini del mondo, amori, spari, qualche frase piena di spine, nessuna voglia di parlarne. Siamo dozzina noi altri uomini. Speciale è solo vivere, guardarsi di sera il palmo di mano e sapere che domani torna fresco di nuovo, che il sarto della notte cuce pelle, rammenda calli, rabbercia gli strappi e sgonfia la fatica.” Erri De Luca

“Chi intende procedere alla stesura di un’opera di vasto respiro si dia buon tempo e, al termine della fatica giornaliera, si conceda tutto ciò che non ne pregiudica la continuazione.” Walter Benjamin

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