Il canto degli alberi

“Guardate un albero, un fiore, una pianta. Lasciate che la vostra consapevolezza riposi in loro. Come sono quieti, come sono profondamente radicati nell’Essere.

Lasciate che la natura vi insegni la quiete.”  Eckart Tolle

Ognuno di noi ha sperimentato i benefici di una passeggiata in un bosco e di sostare sotto un grande albero.

Trascorrere  del tempo a contatto con gli alberi e con la natura è una fonte di energia vitale.

Gli antichi ritenevano che gli Alberi fossero “magici” per le loro moltepliche proprietà curative. Oggi possiamo usare le loro energie per riequilibrarci non solo fisicamente, ma anche emotivamente, psicologicamente e  spiritualmente.

Abbracciare un albero per sentirsi meglio

è il consiglio base della silvoterapia.

In ogni abbraccio il contatto tra due corpi rafforza l’organismo e il principio di questa pratica antichissima di origini celtiche consiste proprio nell’abbracciare gli alberi in modo naturale.

“A tutti serve un abbraccio. Ti cambia il metabolismo.” Leo Buscaglia

Per  assorbire l’energia dell’albero è possibile anche sedersi al suo fianco, appoggiare la schiena al tronco, posizionare la mano destra nella zona del plesso solare e la mano sinistra dietro la schiena a contatto col tronco.

Oltre agli abbracci e al contatto diretto con l’albero sono benefiche anche le passeggiate  o il soggiorno in luoghi boschivi.

L’aria dei boschi contiene notevoli notevoli quantità di ioni negativi di ossigeno e respirare quest’aria aiuta soprattutto chi soffre di problemi all’apparato respiratorio, nervosismo e insonnia,  stimola e armonizza i processi vitali e la sfera psichica e emozionale.

La silvoterapia è stata riconosciuta come  metodo scientifico solo nel 1927, quando veniva ormai usata da secoli.

Ognuno può scegliere l’albero che sente più suo, magari ispirandosi ai significati che i Celti hanno attribuito agli alberi,  e chiedergli  gentilmente  di donare la sua energia.

Alcuni alberi vengono considerati in grado di fornire particolare energia positiva.

Tra questi troviamo tiglio, pino, quercia, castagno, acero, frassino, salice e acero.

Oak è il fiore della Quercia e il rimedio della perseveranza. E’ per coloro che possiedono uno spiccato senso del dovere; persone coraggiose che non si tirano indietro, vanno avanti anche di fronte alle avversità.

L’eccesso di lavoro e il conseguente abuso delle proprie risorse fisiche è una caratteristica molto comune alle persone Oak, la cui naturale reazione sarebbe quella di ignorare i segnali di stanchezza. Il rimedio aiuta a ristabilire il loro innato vigore, ma comprendendo la necessità di riposare.

La descrizione del Dr Bach:

Per coloro che lottano e si battono con forza per guarire o per svolgere il loro lavoro. Tenteranno una cosa dopo l’altra benché il loro caso possa sembrare privo di speranza. Continueranno a combattere. Sono insoddisfatti di sè stessi se una malattia interferisce con i loro doveri o con la possibilità di aiutare gli altri. Sono persone coraggiose che sanno far fronte a grosse difficoltà senza perdere la speranza né diminuire lo sforzo.

“Così parla un albero : in me è celato un seme, una scintilla, un pensiero, io sono vita della vita eterna. Unico è l’esperimento che la madre perenne ha tentato con me, unica la mia forma e la venatura della mia pelle, unico il più piccolo gioco di foglie delle mie fronde e la più piccola cicatrice della mia corteccia. Il mio compito è quello di dar forma e rivelare l’eterno nella sua marcata unicità.

Così parla un albero : la mia forza è la mia fede. Io non so nulla dei miei padri, non so nulla delle migliaia di figli che ogni anno nascono da me. Vivo il segreto del mio seme fino alla fine, non ho altra preoccupazione. Io ho fede che Dio è in me. Ho fede che il mio compito è sacro. Di questa fede io vivo.

Quando siamo tristi e non riusciamo più a sopportare la vita, allora un albero può parlarci così : Sii calmo! Sii calmo! Guarda me! La vita non è facile, la vita non è difficile. Questi sono pensieri infantili. Lascia che Dio parli in te ed essi taceranno. Tu hai paura perché la tua strada ti allontana dalla madre e dalla patria. Ma ogni passo e ogni giorno ti riconducono di nuovo alla madre. La patria non è in questo o quel luogo. La patria è dentro di te, o in nessun posto.

Così sussurra l’albero nella sera, quando abbiamo paura dei nostri pensieri infantili. Gli alberi hanno pensieri duraturi, di lungo respiro, tranquilli, come hanno una vita più lunga della nostra. Sono più saggi di noi finché non li ascoltiamo. Ma quando abbiamo imparato ad ascoltare gli alberi, allora proprio la brevità, la rapidità e la precipitazione infantile dei nostri pensieri acquistano una letizia incomparabile. Chi ha imparato ad ascoltare gli alberi non desidera più essere un albero. Non desidera essere altro che quello che è. Questa è la patria. Questa è la felicità.” Herman Hesse

“Proprio come un albero che vive in mezzo agli alberi
Mi sento quando giro per il mondo cerco di far si che
Il vento non mi butti giù e di affondar le mie radici
Nel profondo, prendo il sole in faccia per far si che
Le mie foglie stiano bene appiccicate lungo questi rami
Ospito tra le mie braccia nidi di uccellini e do rifugio
Nel mio fusto a molti sciami.

Proprio come un albero mi spoglio e mi rivesto a seconda
Se c’è freddo o c’è calore dentro la genetica la mappa
Delle cellule descrive a quale genere appartengo

Se sono quercia oppure un salice piangente oppure un baobab od
Un saggio di pianura quello che è importante è che al mondo
Ci sia spazio per qualsiasi espressione di natura
Prendo il sole in faccia bevo molta pioggia io non ho

Proprio come un albero mi colloco nel mezzo tra la terra e il cielo proprio
A metà via opero una sintesi tra luce e clorofilla equilibrio di
Sostanza ed energia.” Jovanotti

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