Sumimasen

sumimasen5

I giapponesi chiedono scusa con frequenza, nella stessa misura in cui sanno ringraziare, si scusano  per ogni disservizio e con prontezza. Domandare perdono, però, ha un significato più complesso di quel che uno straniero potrebbe pensare: chiedere scusa è considerata una virtù e dimostra che una persona è in grado di assumersi le sue responsabilità senza ribaltarle su altri. Se qualcuno si scusa e mostra il proprio pentimento, i giapponesi tendono a “dimenticare” l’accaduto.

sumimasen4

Gli stranieri spesso fraintendono, ricevendo le scuse pensano che l’altro stia dichiarando la propria colpevolezza, la propria debolezza, e stia ribadendo la ragione, la “vittoria” altrui.

Eppure il “sumimasen” すみません, il “gomennasai” ごめんなさい, il “moushiwakearimasen” 申し訳ありません di un giapponese comunicano altro e nascondono una forte tempra.

sumimasen6

Ci si scusa innanzitutto per smorzare i toni. E se qualcuno, con fare aggressivo, inizierà a colpire d’accuse un commesso, un addetto delle ferrovie, un impiegato egli, per prima cosa, chiederà scusa al fine di far sbollire l’altro e riportare il tono della conversazione alla calma.sumimasen3

Da lì si partirà alla ricerca del problema e di una sua possibile soluzione.

Così, tutto privato delle spine, il dialogo si farà costruttivo, il frutto diventerà commestibile.

“Nel mio cuore mi perdono, mi perdono e lascio andare ogni emozione negativa, mi perdono e lascio andare i sensi di colpa e i rimorsi, consento alla Pace di entrare nel mio cuore. Sento l’Energia della pace che entra in me, circola in tutto il mio corpo, in tutti i corpi sottili, mi pervade interamente. Io irradio Pace.” Loretta Zanuccoli

Tutte le religioni parlano di peccato e peccatori, ma anche di libero arbitrio: gli esseri umani  possono scegliere il tipo di vita che desiderano condurre. La scelta del bene non è impossibile ed esiste quasi sempre una “via di ritorno”, se la persona lo vuole.

Inoltre qualsiasi cosa sentiamo, crediamo o facciamo contro noi stessi è un peccato. Accade ogni volta che ci giudichiamo, non importa per quale motivo. Essere senza peccato vuol dire quindi non fare nulla contro noi stessi e gli altri.

Siamo impeccabili quando ci assumiamo la responsabilità delle nostre azioni senza giudicarci né criticarci.

“Non attardiamoci a dolerci dei passi falsi che abbiamo potuto compiere lungo il nostro cammino: non vi fu mai grande ascesa senza errori e cadute, e dobbiamo considerarli come tante esperienze che ci aiuteranno a non vacillare in avvenire: che il pensiero degli errori passati non ci scoraggi mai. Appartengono al passato e la conoscenza così acquisita ci aiuterà ad evitare altri errori. Bisogna andare costantemente avanti e progredire senza mai rimproverarsi né guardare indietro, perché il passato fosse pure un’ora, è dietro di noi, mentre il glorioso futuro risplendente di luce è davanti a noi.” Edward Bach

PinePine

è il fiore dell’accettazione di sé, ci libera dai falsi sensi di colpa ed è uno dei più grandi doni che il Dr Bach ci ha lasciato. Un individuo nello stato Pine negativo tende a svalutarsi a causa di sensi di colpa ingiustificati, sembra scusarsi per il semplice fatto di esistere e se non arriva la punizione dall’alto si punisce da solo. Con l’aiuto del rimedio impariamo ad accettarci con le nostre debolezze e a riconoscere di che cosa siamo responsabili e dove comincia la responsabilità altrui.

There is 1 comment.

  1. Vale davvero la pena almeno provavre a perdonarsi alcune cose del passato siano esse scelte o azioni, questo per permettere di agire nell’oggi o nel futuro senza temere di “sbagliare”ancora….questa per me è libertà. 🙂

Lascia un commento

error: Copyright © thebachflowers