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“Contare su quel che non abbiamo ci espone al fallimento. E’ necessario, pertanto, rinunciare rapidamente a quel che si è già perso. La tristezza che viene sperimentata di fronte alla realtà non può essere così cattiva come siamo soliti credere, perché la realtà, l’unico luogo dove si ottengono le soddisfazioni reali, è sempre un buon affare.” Luis Chiozza – Le cose della vita

Come per Ulisse che, vagando per tutto il Mediterraneo agognava sempre alla sua Itaca, il bisogno del ritorno è più un qualcosa che esiste nella mente di ogni esule, ma senza che egli lo senta veramente.

Il ritorno in patria si ricollega alla rievocazione del passato, al ricordo e alla modalità con cui questo viene registrato. Ognuno di noi, nella sua vita, ha fatto numerose esperienze, visto tantissime cose… ma solo una minima parte di esse entra a far parte del bagaglio di ricordi. Inoltre, è molto difficile che due persone abbiano lo stesso ricordo riguardo l’esperienza vissuta da entrambi. Quando ricordiamo, estrapoliamo porzioni di realtà, le modifichiamo, le riviviamo più volte, soggettivamente.

Sperimentiamo dunque nel nostro viaggio lo spaesamento: la sensazione che ha chi viaggia di non riconoscere più luoghi e forme consuete.

“E in quell’appuntare lo sguardo alla ricerca di appigli noti si ridesta un’attenzione, una facoltà di registrare ogni stimolo, che manca ormai ai sensi sopiti dalla consuetudine.” Giorgio Raimondo Cardona – Le questioni

Milan Kundera, uomo in esilio, riflette sull’opposto dello ‘spaesamento’ e sulla differenza fra quel che si era e quel che si è diventati. In spagnolo, ‘anoranza’ viene dal verbo ‘anorar’ (‘provare nostalgia’), che viene dal catalano ‘enyorar’, a sua volta derivato dal latino ‘ignorare’. Alla luce di questa etimologia, la nostalgia appare come la sofferenza dell’ignoranza:  tu sei lontano, e io non so cosa succede laggiù. (“L’ignoranza”)

In questione è il non sapere, l’ignoranza, che non riguarda né nozioni, né argomenti culturali, ma ha a che fare con la vita delle persone. Gli altri non sanno più nulla di noi, vivono ignorando completamente ciò che ci accade e per chi vive lontano dalla famiglia, esule in terra straniera, quest’ignoranza è ancora più forte. Si è come morti, come spariti per sempre e quando si ritorna a casa, gli anni vissuti all’estero sono solamente una parentesi da cancellare.

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Il Taj Mahal è l’emblema dell’amore eterno, di quel “per sempre” che tutti gli amori mirano a raggiungere.

HoneysuckleHoneysuckle è il rimedio per coloro i cui pensieri sono rivolti al passato: ricordi felici, nostalgia, rimpianti o il rivivere eventi spiacevoli del passato. Per chi sente che i giorni migliori se ne sono andati e non c’è molto da aspettarsi dal futuro, così preferisce vivere nel ricordo della felicità vissuta. Il rimedio libera la mente e il cuore e dona la capacità di vivere il presente.

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“quel che ricorderò di te..” Antonella Massa

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There are 3 comments.

  1. Sempre belli e ficcanti i tuoi pezzi. Ciaooo

  2. Essere intrappolati nel passato,con la tendenza a rimuginarlo continuamente con i pensieri, si esprime in bocca con l’instaurarsi di un morso coperto( o profondo). Aprire il morso può aiutare a lasciarci il passato alle spalle, a voltare pagina

  3. Il passato mi appartiene, ma sto imparando a viverlo come ‘bagaglio senza dolore’, lo visualizzo e lo osservo , senza commentare e farmi domande, come se guardassi un film e a volte mi commuove, e a volte son lacrime di felicità….

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