“Nella nostra società le emozioni in generale vengono scoraggiate. Benché senza dubbio il pensiero creativo, come ogni altra attività creativa, sia inseparabilmente legato alle emozioni, è diventato un ideale pensare e vivere senza emozioni. Essere emotivo è diventato sinonimo di instabile e squilibrato.”
Erich Fromm
Nessuna emozione dura per sempre
e non c’è nulla di male nel sentirsi arrabbiati o tristi.
In questi ultimi anni la nostra società e i social media hanno invece esagerato l’importanza della gioia e della positività, come se dovessero essere le uniche emozioni da provare.

“Emozioni normali, naturali, vengono viste come buone o cattive. Ed essere positivo è diventata una nuova forma di correttezza morale. A chi ha il cancro viene automaticamente detto di rimanere positivi. Alle donne di smettere di essere così arrabbiate. E l’elenco continua.
E’ una tirannia. E’ una tirannia di positività.”
Susan David

E’ fondamentale imparare anche dalle emozioni negative e sviluppare l’Agilità Emotiva,
diventare cioè “consapevoli di tutte le proprie emozioni,
anche di quelle negative giudicate negative come rabbia e tristezza,
e al tempo stesso essere in grado di accettarle e imparare da ciascuna di esse.“

“Le emozioni inespresse non moriranno mai.
Sono sepolte vive e usciranno più avanti in un modo peggiore.”
Sigmund Freud
Anche se molto intense, il più delle volte le emozioni sono passeggere.
Per questo non dobbiamo giudicarle negative e nasconderle allo sguardo degli altri, ma riuscire a vederle in prospettiva e affrontarle così con maggior leggerezza.

“La maggior parte dei montanari, la maggior parte di chi compie riparazioni sui campanili, la maggior parte dei capitani delle navi dirà di guardare sopra di voi, ma non di guardare dietro o sotto. E così con i nostri pazienti. Non lasciateli mai per un attimo pensare al passato; quello è superato ed accaduto, e non importa quali siano le colpe, gli errori, i passi falsi, lasciate che questi siano dimenticati e banditi dalla mente, poiché il passato avrà insegnato la sua lezione, e questa sarà stata impressa abbastanza profondamente, che non c’è bisogno di rammentarlo.”
Edward Bach

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