Cicatrici emotive

 

“E’ una buona idea calcolare l’età non in base agli anni, ma in base alle cicatrici di guerra. E se vi chiederanno qual è la vostra nazionalità, la vostra origine etnica o la vostra ascendenza, rispondete con un sorriso enigmatico: “Il Clan delle Cicatrici.”     

Clarissa Pinkola Estes


Qualcosa che ha vissuto e che ha sofferto,

è qualcosa che ha acquistato valore,

è un punto di forza da cui ricominciare.

In un percorso di crescita personale dobbiamo riuscire a riconoscere l’importanza che le cicatrici hanno nella storia della nostra vita, sia quelle fisiche che quelle psichiche, perché sono i segni delle nostre battaglie.

Invece di nasconderle e vergognarci dovremmo onorarle al meglio,

per quello che ci hanno insegnato.

“Le cicatrici sono il segno che è stata dura.

Il sorriso è il segno che ce l’’hai fatta.”

Madre Teresa di Calcutta
 

Nella nostra cultura le imperfezioni fisiche, gli oggetti rotti e danneggiati sono qualcosa privo di valore, da nascondere allo sguardo, producono sentimenti di sconfitta o di vergogna.

Al contrario nella cultura giapponese il Kingsugi è una forma di arte-terapia, spesso associata alla capacità di rialzarsi dopo una caduta, che invita a esaltare le ferite e valorizzare ogni singola crepa utilizzando l’oro, in modo tale che alla fine ogni oggetto ricomposto ha ferite che brillano e diventa unico.

 

“Insegnaci a contare i nostri giorni e acquisteremo un cuore saggio.”

Salmo 90 (89)

Ci sono momenti in cui anche noi come la ceramica possiamo sentirci fragili e spezzati, la vita ci lascia solchi profondi, ma possiamo imparare a ricomporre i pezzi, perché nessuna lacrima è versata invano e le cicatrici ci ricordano, che dovevamo imparare qualcosa.

Come il vaso rotto alla fine del processo è fiero di mostrare i segni che brillano d’oro, così noi dovremmo imparare a far brillare le nostre cicatrici, visibili e invisibili, perché dimostrano che abbiamo incontrato e superato le difficoltà, e “abbracciarle” perché ci rendono unici.

“La redenzione cura la ferita un tempo aperta. Ma rimarrà certo una cicatrice. Al cambiar del tempo la cicatrice dorrà ancora. Questa è la natura del vero lutto.”

Clarissa Pinkola Estes.

Il Kinsugi si può applicare alla nostra vita, possiamo osservare le nostre parti spezzate e  praticare l’arte di riparare l’anima,  riconoscendo il valore di ogni ferita e cicatrice.

 Se le “ripariamo” nel modo giusto, cioè elaborando e superando il trauma, ogni cicatrice può diventare un simbolo, un trofeo da portare con orgoglio, per celebrare le battaglie a cui siamo sopravvissuti.

Sono le nostre cicatrici che ci fanno diventare speciali, perché quando la vita di ogni giorno cambia, noi possiamo cambiare con lei e prepararci a rinascere più preziosi e più forti.


“È la grazia più grande, quella dell’ostrica.
Quando le entra dentro un granello di sabbia,
una pietruzza che la ferisce,
non si mette a piangere, non strepita, non si dispera.
Giorno dopo giorno trasforma il suo dolore in una perla:
il capolavoro della natura.”

Breve storia Zen

 

 

 Star of Bethlehem

E’ il rimedio per chi ha subito uno shock e vive l’angoscia di una cattiva notizia o lo spavento conseguente a un incidente. Star of Bethlehem neutralizza gli effetti negativi dei traumi, conforta e aiuta nel momento del dolore.

 

Star of Bethlehem – Copyright 2015 © Thebachflowers- Autore del progetto grafico: Alessandro Canu

Star of Bethlehem

“Per coloro che sono in grande pena per accadimenti che li fanno soffrire ancora. Il trauma causato da brutte notizie, la perdita di una persona cara, lo spavento dopo un incidente e così via. Questo rimedio porta conforto a chi, per un certo periodo, non trova consolazione.”

Edward Bach

 

 

“Il Kintsugi non punta a rendere la frattura del vaso non avvenuta, ma lavora sulla frattura del vaso, lavora sulle crepe del vaso e anzi ci lavora così bene, così tanto, che le dipinge d’oro e dunque i vasi del Kintsugi, che hanno questa forma per cui al posto delle ferite appare l’oro e l’oro tiene insieme il vaso e questo vaso è, al tempo stesso, lo stesso vaso di prima, ma un vaso radicalmente, radicalmente nuovo. Trasformare la crepa in qualcosa di prezioso, trasformare il vaso rotto in un vaso colmo d’oro.”

Massimo Recalcati

“Dovete sapere che esiste una teoria, che non è nostra ma che abbiamo fatto nostra, in base alla quale le persone con disabilità si dividono fra rancorosi e solari. I primi sono quelli arrabbiati col mondo per quello che gli è successo, i secondi sono quelli che hanno deciso di viverla come una nuova opportunitò.”

Bebe Vio

“Nel lutto, la Donna Selvaggia sarà con noi. Lei e l’Io istintuale. Può sopportare le nostre urla, i nostri lamenti e il nostro desiderio di morire senza morire. Applicherà i migliori medicamenti là dove il dolore è più insopportabile…Proverà dolore per il nostro dolore, e lo sopporterà, senza fuggire. Anche se molte saranno le cicatrici, è bene ricordare che, nella resistenza alla tensione e alla pressione, la cicatrice è più forte della pelle.”

Clarissa Pinkola Estes

“Colsi il tuo fiore, oh Cielo! Lo strinsi al cuore e la spina mi punse. Quando il giorno svanì e si fece buio, scopersi che il fiore era appassito ma il dolore era rimasto. Altri fiori verranno a te, con profumo e con fasto, oh Cielo ! Ma per me è passato il tempo di cogliere fiori; nella notte buia non ho più la mia rosa, solo il dolore è rimasto.”

Rabindranath Tagore
 

 Photo Credits: Unsplash

 

There are 4 comments.

  1. Grazie Maddj ,sai puntare sempre al centro della situazione e affrontare l’ostacolo….
    E sai farlo sicuramente parlando con il tuo cuore….grazie

  2. Grazie di cuore sempre !!!
    Arrivi al cuore all’anima …

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