“L’orgoglio ci rende artificiali e l’umiltà ci rende reali.”
Thomas Merton
Ci sono ombre dentro ciascuno di noi, zone della personalità dove non è tutto sotto controllo.
“Sentirsi vulnerabili significa sentirsi vivi: l’onore spetta all’uomo che realmente sta nell’arena.”
Brené Brown
Ogni emozione è importante e quando possibile è bene lasciar emergere le emozioni che nascondiamo quando ci sentiamo inadeguati, quando proviamo vergogna, quando non ci sentiamo a nostro agio e abbiamo bisogno di chiedere aiuto.
Mascherare le emozioni negative può diventare una difesa contro la vulnerabilità e l’autenticità, ma può compromettere la capacità di creare legami sinceri.
“L’orgoglio è una bestia feroce che vive nelle caverne e nei deserti; la vanità invece è un pappagallo che salta di ramo in ramo e chiacchiera in piena luce.”
Gustave Flaubert
L’orgoglio è un guscio emotivo che abbiamo costruito e che nasce da un bisogno profondo di essere riconosciuti e amati, ma che non ci permette di lasciar emergere e lasciar andare quello che ostacola la nostra evoluzione.
“Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto.”
Matteo, 7,7
L’orgoglio negativo ci impedisce di chiedere aiuto, di ammettere le nostre fragilità, di abbandonarci con fiducia alla vita.
Ci fa credere che mostrare le emozioni sia segno di debolezza, quando in realtà è un atto di profonda forza e autenticità.
“Dio mi liberi dalla saggezza che non piange, dalla filosofia che non ride, dall’orgoglio che non s’inchina davanti a un bambino.”
Khalil Gibran
Riconoscere il lato negativo dell’orgoglio è il primo passo per trasformarlo in forza autentica e consapevole. Lasciar andare l’orgoglio non significa rinunciare alla propria dignità, ma aprirsi all’autenticità.
L’umiltà permette di aprirsi e imparare dagli altri, di crescere davvero e di vivere relazioni più profonde.
“La vita è una lunga lezione di umiltà.”
James Matthew Barrie
La semplice consapevolezza di portare alla luce scioglie i blocchi, come le bollicine dello champagne che arrivano in superficie.
Solo quando ci liberiamo dall’orgoglio negativo possiamo tornare a fiorire nella verità più semplice e luminosa.
“Se ci assale l’orgoglio, cerchiamo di comprendere che le nostre personalità in se stesse non sono niente, sono incapaci di fare buon lavoro o servizi accettabili, o resistere ai poteri dell’oscurità, a meno di essere assistite dalla luce sopra di noi, la Luce della nostra Anima.”
La persona Agrimony è ipersensibile ai suoi pensieri negativi e quindi cerca di mantenere la superficie della vita senza increspature. Adotta un sorriso falso che nasconde i problemi anziché affrontarli.
Agrimony ci permette di comprendere il nostro lato oscuro e le nostre preoccupazioni e di reintegrarli nella nostra personalità.
“Persone gioviali, allegre, piene di buonumore che amano la tranquillità e sono disturbate da litigi o contrasti, onde evitare i quali sono disposti a grandi rinunce.
Benché generalmente tormentate da problemi, irrequiete e preoccupate nel corpo o nello spirito, nascondono tali crucci dietro il proprio buonumore e il loro essere burlone e sono considerate ottimi amici da conoscere. Sovente fanno uso eccessivo di alcool o droghe, per stimolare ed aiutare se stesse a portare le proprie croci con leggerezza.”
Edward Bach
I dodici guaritori e altri rimedi, Edizione definitiva 1941
“L’orgoglio è la sintesi perfetta della nostra ignoranza, oltre che il rifugio perfetto della nostra più stupida ipocrisia.”
Gianfranco Iovino
“L’orgoglio si riferisce all’opinione che abbiamo di noi stessi, la vanità a ciò che vorremmo gli altri pensino di noi.”
Jane Austen
“Orgoglio imbecille. Tutte le donne si credono diverse; tutte pensano che certe cose, a loro, non possono succedere. E si sbagliano tutte.”
Simone De Beauvoir
“Non è il critico che conta, né l’individuo che indica come l’uomo forte inciampi, o come avrebbe potuto compiere meglio un’azione.
L’onore spetta all’uomo che realmente sta nell’arena, il cui viso è segnato dalla polvere, dal sudore, dal sangue; che lotta con coraggio; che sbaglia ripetutamente, perché non c’è tentativo senza errori e manchevolezze; che lotta effettivamente per raggiungere l’obiettivo; che conosce il grande entusiasmo, la grande dedizione, che si spende per una giusta causa; che nella migliore delle ipotesi conosce alla fine il trionfo delle grandi conquiste e che, nella peggiore delle ipotesi, se fallisce, almeno cade sapendo di aver osato abbastanza. Dunque il suo posto non sarà mai accanto a quelle anime timide che non conoscono né la vittoria, né la sconfitta.”
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